Da quando se n'è andata di casa, mia sorella si è portata con sé praticamente tutto ciò che di suo rimaneva a giacere inutilizzato nella nostra vecchia camera (ora mia camera, eheh); eppure qualcosa, per motivi diversi, è rimasto ed è ancora qui, mi vengono in mente due cose in particolare: LSD, il mio bambino difficile di Albert Hoffman (scopritore della molecola di LSD-25, cioè sì proprio quell'LSD a cui state pensando) e il film Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, il cui dvd mi sa che non va. Io in realtà non è che conosca mia sorella molto bene e non ho idea di quando o perché lei abbia deciso di comprare questi due oggetti (comunque no, mia sorella non ha mai avuto problemi né con l'LSD né con l'eroina, a scanso di equivoci) ma ecco, per un motivo o per l'altro sono finiti nelle mie mani e li ho entrambi divorati nel corso degli anni - LSD, infatti, è stata la mia lettura da bagno preferita per un po' mentre per Christiane F., beh, io e tutti quelli della mia classe abbiamo avuto quella fase in cui l'abbiamo letto e/o adorato e/o ne siamo rimasti scioccati e/o affascinati ecc; il punto, tuttavia, è che questi due reperti risalgono ad un'epoca a cui non appartengo davvero (sia perché entrambi sono usciti tipo ventennii fa sia perché ad acquistarli è stata mia sorella, probabilmente decenni fa) e per qualche strano caso sono le uniche due cose che mi rimangono a testimonianza di quello che probabilmente a mia sorella piaceva quando aveva più o meno la mia età, ora. E quindi boh, "il passato" (intendo quello in cui lei ha vissuto mentre io o non ero nato oppure non avevo ancora abbastanza collegamenti neuronali per pensare a qualcosa al di fuori dei vari "ho fame", "ho sonno", "devo fare la cacca") l'ho ricostruito solo grazie a quei due frammenti, e in pratica piantandola con i giri di parole associo LSD e Christiane F. a quel passato e nella mia mente questo libro e questo film rappresentano, ecco, tipo un "faro culturale" che se tu andavi in giro alla fine dello scorso millennio e chiedevi al primo che trovavi Ehi amico ma che l'hai letto I Ragazzi dello Zoo di Berlino lui ti rispondeva Cazzo sì se l'ho letto fratè, nella nostra generazione l'hanno letto tutti - ecco, questo è ciò che diventerà, secondo me, Blue is the Warmest Colour a.k.a. Le Bleu est une Couleur Chaude a.k.a. Il Blu è un Colore Caldo a.k.a. La Vita di Adele: forse diventerà un riferimento per la mia generazione, un film che d'accordo non lo conosceranno tutti tutti ma che in qualche modo boh ci rappresenta meglio di altri, e mi rendo conto che a conti fatti questa assomiglia un po' ad una stronzata perché questo film (e immagino la graphic novel, che non ho letto) non rappresenta manco per il cazzo la maggior parte di noi, ma pensateci insomma i personaggi di Christiane F. rappresentavano i ragazzi di quei tempi? Ovviamente no, dubito che allora anche solo la maggior parte dei ggiovani fosse come Detlef e Christiane & co. eppure quel film ha fatto scuola perché, beh, suppongo toccasse le corde giuste e lo facesse nel modo migliore per i tempi che correvano: perché, detto fra noi, visto oggi quel film fa cascare le palle a parte nella scena in cui tutti corrono in questi lunghi corridoi rotolandosi per terra e rubando soldi dalle macchinette e tutto mentre sono inseguiti da poliziotti e mentre in sottofondo si sente Heroes di David Bowie.
E insomma BITWC secondo me ha del potenziale per diventare un film cult, perché boh io lo trovo veramente splendido, sia per le attrici scelte che recitano alla g r a n d e sia per la storia che è vero evolve piano piano ed è un po' estranea alla vita della maggior parte delle persone ed è vero sono quasi tre ore di film ma porca troia se ne vale la pena... il modo in cui viene presentata una trama che altrimenti non sarebbe nulla di originale è fantastico, perché insomma tu proprio entri nel mondo di Adele e la vedi piangere la vedi masturbarsi e la vedi parlare con la bocca piena e ha sempre questa faccia di chi passa di lì per caso e hai la forte sensazione che tra te e lei non ci sia alcuno schermo a separarvi, la macchina da presa le gira attorno un po' come le pare in ogni momento e non è che chiede "Permesso, ciao scusa se disturbo posso registrare?": non c'è l'auto-censura tipica di chi tenta di realizzare film commerciali in questo film e una storia d'amore come questa non ha che da guadagnarci da questa scelta tecnica: sì, va bene, le scene di sesso sono grandiose, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, ma avete capito che non parlo solo di questo - ci si immedesima così bene in Adele. Voglio dire, tipo un anno fa ho finito di vedere questo film; e in quella occasione, quella sera, per la prima volta nella mia vita ho avuto una realizzazione colossale sulla mia esistenza: io in realtà sono lesbica.
Cioè, insomma, ecco più o meno - ma cambiando argomento, il finale di questo film è un pugno, decidete voi dove, un pugno che madonna se si fa sentire; non voglio fare come tanti che dicono "si bel film però il finale ha rovinato tutto": non tutte le storie sono a lieto fine, non tutte le storie hanno un finale che conclude "bene" tutta una storia - [spoiler title='SPOILER - il finale' style='blue' collapse_link='true']sì, il finale lascia insoddisfatti e con una netta sensazione di tristezza; sembra di rivedere l'ultima puntata di Friends e di ri-sentire le stesse cose quando si vede Adele svoltare l'angolo e allontanarsi dalla telecamera per poi dare il via ai titoli di coda - come dire che le cose belle possono finire in un modo che ci lascia distrutti, delusi, eppure non del tutto distrutti o delusi: Adele ed Emma alla fine si sono limonate nel bar tipo nella penultima (?) scena, e quindi Adele sa che Emma prova ancora qualcosa per lei, fosse anche solo puro desiderio sessuale, ecco; forse, allora, Adele non può dirsi totalmente delusa o distrutta quando si allontana dalla mostra dei dipinti di Emma, nell'ultima scena, ma di sicuro è un sacco delusa o distrutta comunque. Tutto questo come a dire che a storie meravigliose possono esserci finali... ingloriosi, ecco, senza gloria, che ti lasciano la sensazione che le cose siano sospese, che le cose potevano andare molto peggio ma sono comunque andate male. Succede: la fine di una storia non è sempre all'altezza della storia stessa: se ci pensate Adele e Emma si amavano, follemente anche, e Adele sembra vivere la cosa come chi si è innamorato davvero per la prima volta, in nessun modo può pensare di vivere più felicemente su questa terra e poi? Poi finisce così, una fine ingloriosa (appunto!) se paragonata all'imparagonabile bellezza dei mesi e degli anni precedenti. E mentre Adele si allontana, ti rendi conto che finali come questi ti danno ben poche risposte e ti aprono un sacco di domande in testa tra le quali spicca una, del tipo: "E ora che farò?"[/spoiler]