Trump ha vinto le elezioni; o anche: -25 giorni al simpatico referendum
2016-11-09
(home)

Come segretamente speravo ieri sera ma immaginavo non sarebbe mai successo, Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Come se la cosa non facesse già ridere abbastanza (ci si abituerà, lo so, a sentir dire "il presidente Trump...", ma ora come ora suona ugualmente clownesco a come lo suonava ieri, una settimana fa e un anno fa), non solo Trump ha vinto le elezioni ma Hillary le ha perse. Può sembrare ovvio; in fondo anche il teorema di Weierstrass è ovvio, eppure alle superiori non ci hanno mai dato la dimostrazione perché richiedeva "strumenti matematici avanzati" che non avevamo! Hillary ha perso, contro ogni previsione (se ho iniziato a tifare Trump nelle ultime giornate pre-elezioni è per lo stesso motivo per cui quando si gioca Italia - Fær Øer un po' speri che quell'isolotto sperduto nel nord dell'atlantico segni almeno un gol agli ex-ex-ex campioni del mondo) e mai effettivamente avrei mai pensato che una cosa del genere potesse accadere, un ribaltamento così clamoroso e inaspettato - dovremmo iniziare a fidarci un po' meno dei sondaggi? Forse, vista anche la loro mancanza di fitness in occasione dell'altra grande vittoria della destra ignorante di quest'anno, la Brexit. Ma non è questo il punto.

Lasciate stare chi vi dirà, ora, che fin dall'inizio sapeva che Trump avrebbe vinto; probabilmente non è così, ci siamo cascati un po' tutti in questa trappolina giocataci dai media dai sondaggisti ecc. A posteriori è molto più facile dire come sarebbero andate le cose, così come, anche, individuare tutti gli indizi che facevano pensare a una vittoria del tycoon arancione; a posteriori è facile dire che i sondaggi non erano per forza veritieri e che la brexit lo dimostrava inequivocabilmente.

Stanotte ho dormito poco (non per via delle elezioni eheh, sia chiaro) ma stamattina mi sono svegliato molto presto, alle 6.45; mi sono fatto un tè e, sapendo che la sfida era già di fatto conclusa, ho acceso la televisione su Mentana per vedere gli stati d'animo degli ospiti in studio, e una cosa che davvero mi ha terrorizzato è stato sentire Mentana, in uno dei suoi numerosissimi riassunti in medias res che però già avevano il sapore acidulo e rugginoso delle notizie ormai indubitabili e incontrovertibili, Mentana dire che "Donald Trump è 45esimo (o quel che è) presidente degli Stati Uniti D'America" e mi è venuto un colpo tipo mannaggia quanto tempo è passato da quando lo si prendeva (giustamente) in giro e ora è commander in chief e tutti muti. Il mio parere, personalissimo opinabilissimo ecc, è che gli americani hanno finalmente deciso di votare uno che assomiglia a loro e alla loro pancia: un tipo folle, estremo, incostante e ventrecogitante, evidentemente fuori di testa e pericoloso. Il mio pensiero ora mica va agli americani, va agli americani che non lo hanno votato per tutti i motivi di questo mondo e che ora se lo trovano presidente, ma insomma ve lo immaginate? Questo con la camera e con il congresso dalla sua può fottersene altamente di quel groviera di cavilli e leggi e controleggi e proposte e impegni sul cambiamento globale che Obama (pace all'anima sua) aveva portato avanti nelle sue due legislature, finirà per fottersene degli affari esteri e prima o poi ce lo troveremo magari a fare la fine del libertario che si chiede And what is a Leppo?, chissà che cazz farà con le minoranze con l'aborto con i diritti delle donne (argomento su cui egli è, indiscutibilmente, dispensatore di perle di saggezza quasi-zen sul tipo We raga prendetele per la figa e poi va tutt'appost tranqui bro t'apost) con i musulmani con i lettoni gli estoni e i lituani con i gay e le lesbiche e i transessuali eccetera, eccetera, eccetera.

Quantomeno, è un fine oratore; e se ha ragione quel regista rompicoglioni che ha elevato Tafazzi a simbolo della sinistra autolesionista [hint: parlo di N.Moretti] che diceva: "Chi parla male, pensa male", almeno sotto questo punto di vista siamo messi bene.

9taptmj

EDIT: forse sono ancora stregato da Sanders eh, ma sentirmi dire che si vota Trump perché così si va contro l'establishment secondo me ha ben poco senso. E cito Sanders non a caso: se anche possiamo concordare che la Clinton e Trump facciano parte di due parti distinte di establishment, una sola cosa, stando ai detrattori dell'uno e dell'altro, muove entrambi: i soldi. Tanti, tanti soldi, tantissimi soldi, guadagnati/ottenuti in modi talvolta legali (ma eticamente dubbi, cfr. Clinton), talvolta illegali (cfr. i vent'anni di tasse non pagate da Trump). Sanders avrebbe davvero avuto la forza di andare contro questo unico grande establishment che accomuna repubblicani e democratici; Trump, credo, rimarrà invece con la testa nei suoi affari.

EDIT#2: Non c'entra nulla, ma ho appena rivisto il finale di Rushmore di Wes Anderson. Ragazzi, quel film vale la pena di essere visto anche solo per l'ultimo minuto e mezzo, quando alla fine tutti i personaggi apparsi nel film ballano al rallenti come in un film di Fellini con in sottofondo la classica canzone acustica anni 60/70/80 à la W.A. e in mezzo, proprio in mezzo all'inquadratura ci stanno Max e Rosemary che ballano insieme, vicini che si guardano negli occhi e sembra questione di momenti prima che si bacino ma poi, prima che possa succedere, cala il sipario sulla pista da ballo e partono i titoli di coda. Ragazzi vedetevela perché è così bella come scena, è così bella davvero.

mvyusoq