Su LSD: Dream Emulator
2013-09-23
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L'LSD è un potente allucinogeno.

Dal 1999 però è anche un gioco. Evidentemente sviluppato sotto l'effetto della droga omonima, oltretutto.

Ho letto una descrizione che sembra perfetta per descrivere gran parte delle dinamiche di gioco:

Se normalmente mangi cibo piccante e guardi Twin Peaks tutti i giorni prima di andare a letto, sei a posto. Se non fosse così, come cazzo spieghi 'sta roba?
(che è anche il motivo per cui mentre sto scrivendo questo post sto ascoltando, guarda un po', la OST di Twin Peaks di Badalamenti. Ma dico, sentite quanto è cupa e drammatica Laura Palmer's Theme?!)

E in effetti è proprio così, cioè, se non sei il tipo che la mattina si mangi il suo quotidiano Eraserhead Lynchiano (nb: questo dovrebbe essere un sottile riferimento, molto mal riuscito, al libro di musica che ho amato di più in tutta la mia breve vita) LSD diventa piuttosto spaesante. Spaesaggevole. Capite?! No, non capite, ve l'assicuro, finché non lo provate sulla vostra pelle, LSD non lo capirete mai (il significato ambivalente di LSD).

Capite perché non potete capire?!

LSD si propone di essere un simulatore di un sogno. Devo ammettere che se non fosse per il giapponese, la grafica già obsoleta per il 1999, i linkers ovunque, le faccione giganti come quella qua sopra, gli uomini con il cappello, enormi scritte fluttuanti in aria, le sex-textures, il grafico finale, i salvataggi e i caricamenti è in tutto e per tutto assimilabile a un sogno che io (o tu) potremmo fare la notte dopo il cenone di natale dalla zia Angela a base di piatti estremamente indigeribili conditi occasionalmente con piombo e berillio.

Tutto ciò chiaramente rende ancora più misteriosa e interessante l'aura che sta attorno a questo gioco.

NGHHHHHHHH

Io credo che sia inutile spiegare come funzioni il gameplay di questo gioco perché tanto è inutile. Voglio dire, guardate l'immagine qua sopra: cosa? Cosa devo aggiungere? Tutto si spiega da solo.

Forse una delle cose più normali cui vi capiterà di assistere. E per normali intendo che a Cronenberg fanno una sega (cito lui per non citare l'ormai abusato Lynch)

Questa mappa qua sopra, nella quale verrete teletrasportati casualmente, è forse una delle cose più interessanti del giuoco. Ok, ho sempre stressato la gente dicendo UUUUUH GUARDA UNA FOTA DI UNA CITTà DI NOTTE MI PIACE e quindi il mio giudizio è un po' di parte, ma bisogna ammettere che crea horror questa ambientazione. Principalmente per due motivi: 1) Potreste avere uno spiacevole faccia a faccia con l'uomo col cappello, l'unico ""nemico"" in tutto il ghèm 2)la tensione è palpabile nell'aria; ve ne accorgerete quando, passando accanto a un lampione ivi verrà improvvisamente spawnata una donna o un bambino impiccati. Io mi sono spaventato la prima volta

♫ THE HAT MAAAAAAN NANANANANANAAAAAA ♪

Questo dicevo è l'unico ""nemico"" del gioco. Prima di leggere su internet che può essere molto pericoloso (può addirittura flasharti lo schermo e impedirti il flashback a quel sogno! D:) quando lo vedevo correvo incontro a lui tipo scena romanticAAAAAAAAAMORE MIA MI SEI MANCATA VIENI QUI CHE TI ABBRACCIO DOPO QUESTA QUARANTENA IN QUESTA CITTà ALGERINA DI MERDAA (riferimenti al Camiù casuali) sperando che mi sbloccasse qualche linker strano e invece lui scompariva e mi lashava flashato.

Ma chi è questo uomo col cappello? Beh, numerosi studi dimostrando che si tratta di Maccio Capatonda in "Ma Anche No" un uomo effetto di un disturbo del sonno chiamato forse Ipnagogia, ma ho dei dubbi. Comunque questa Hypnognia comporta l'assunzione logica che ci sia un'entità mala (uf secondo Maccio in tre righe... sto sgranando ragazzi) nel luogo ove si risiede durante il sonno; essendo (presumo) questa entità invisibile ma psicologicamente presente, ciò comporta che di un sogno si ricorda la paura per questo "essere" e non il sogno stesso. Dato che il HatMan fa perdere il flashback, che è poi un sogno, come spiegazione potrebbe filare. Ma c'è un altra spiegazione, molto molto moto motlo mtolof molotof più figa e interessante. E' infatti risaputo che i consumatori abituali di difenidramina affermino che un elemento comune di molte loro esperienze sia un allucinazione visiva di un uomo con un cappello molto simile a quello del gioco. Sempre la difenidramina, inoltre, conduce alla perdita di gran parte della memoria circa il proprio viaggio; tutto ciò magari è più complicato ma se ci pensate è davvero una gran figata pensare che in un gioco così privo di significato ci sia qualcosa con un senso così profondo.

Comunque non preoccupatevi: se siete rimasti piacevolmente colpiti dalle astrazioni circa l'uomo col cappello, potrete facilmente tornare alla realtà con l'immagine di questa comunissima faccia gigante che non è assolutamente insolito trovare in casa propria la mattina quando ci si sveglia e si va a fare pipì. No?