Recensione di Felona & Sorona by Le Orme
2011-03-07
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Dove il cielo si nasconde dietro monili di mille stelle, dietro la polvere d'oro di un altro universo, due pianeti in armonia, ruotano insieme nel loro regno, dove ogni cosa non cambia all’infuori del tempo. Come ampolle di clessidra, la sabbia scorre col suo potere così il destino coinvolge la vita lassù. Dietro boschi di corallo, dietro sospiri di amanti veri, due rose gemelle non muoiono insieme...
Le Orme? Le Orme!

Dunque dunque, se qualcuno non lo sapesse, Le Orme sono il 3° miglior gruppo dell'inizio anni '70 (ma già qua ci si potrebbe scannare per anni e anni in discussioni filo-musicali...). Erano un trio stile EL&P composto da basso, batteria e tastiere; hanno molte caratteristiche in comune con alcuni gruppi inglesi dell'epoca, soprattutto con i Genesis: l'uso del Mellotron, la voce molto evocativa, l'uso di atmosfere medioevali ecc...

Ebbero un buon successo in patria, in particolare con il singolo "Gioco di Bimba" ma anche con gli album Collage e Uomo di Pezza. Quest'ultimo è veramente un bellissimo disco che vi consiglio caldamente, in particolare se siete dei Proggers incalliti!

Tornando a F&S, possiamo dire che è la definitiva consacrazione del gruppo in cui tecnica ed emotività si fondono e, in un certo senso, collaborano. La copertina, che rappresenta sotto mentite spoglie Felona e Sorona, è sicuramente lo stemma del Prog italiano, forse seconda solo al Salvadanaio dei BDMS.

Il disco parte con la canzone IMHO più bella di tutta la discografia delle Orme:  Sospesi nell'incredibile. Qua, non è che c'è uno strumento che fa da accompagnamento: tutti i suoni sono messi in primo piano e diventano melodici, da un certo punto di vista. Il basso in questo brano viene messo molto in risalto, cosìcome la batteria. Le tastiere, invece,compaiono soprattutto nella seconda parte, con il solo di 4 minuti circa. Bellissimo, è come se si stesse volando sostenuti da qualche strana forza che però ci rilassa. Una sorta di Jazz-Psych-Rock, non riesco a trovare altra definizione.

Seguono poi due brani di 2 minuti ciascuno, che riescono a ricreare una bellissima atmosfera tipo "Piazza di Domenica": un'atmosfera un po' festosa e in qualche modo popolare, flokloristica. I lettori mi scusino per questo ignobile modo di dire, xD.

L'Equilibrio, invece, è un po' più movimentata e narra il rapporto che intercorre tra Felona e Sorona. Molto bella, nella prima parte, l'improvvisazione per i synth, sicuramente molto allegra, vivace ma soprattutto originale. L'ultima parte, invece, è molto più toccante:  qui c'è solo il pianoforte e la voce che, semplicemente collegati, chiudono in positivo il loro primo lato del vinile, dal mio punto di vista, il migliore.

La seconda parte, invece, "cade" in pezzi leggermente più dismessi, ma l'atmosfera cosmica rimane costante e ben visibile.

Per gli ascoltatori più accaniti delle Orme (ma anche per tutti gli altri) non possiamo non citare l'omonima versione dell'album cantata in inglese; fin qui tutto ok, ma ha una particolarità: viene cantata, oltre da Tagliapietra, da Peter Hammil, leader del gruppo della scena di Canterbury Van der Graaf Generator.