Padania
2019-08-27
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conno albarinate.

Da luglio 2019 cambiano le tariffe ATM per i trasporti pubblici a Milano e nell’hinterland (qua tutti i dettagli). Incuriosito, apro la mappa con le nuove zone tariffarie e, semplicemente, rimango di nuovo folgorato dalla bellezza dei nomi dei (più o meno) piccoli paesi della Padania: si passa da un Vanzaghello a un Rescaldina, da Zelo Surrigone a Vidigulfo, da Tavazzano Con Villavesco a Zelo Buon Persico (chissà che buono il pesce qui), dall’indimenticabile Cinisello Balsamo all’enigmatico Paderno Dugnano, da Usmate Velate a Figino Serenza.

lombrubbio.

Quando ero piccolo mi capitava di andare a Curno con i miei genitori per fare spese, spesso in quelle giornate nuvolose e invernali che la sera scende già alle quattro e mezza. Ecco: per me gli interni della Città Mercato sono indissolubilmente legati all’immagine di uno di quei pomeriggi tristissimi della Pianura Padana industriale.

sanica dengenzano.

Ho un sacco di ricordi dei parcheggi, sotterranei e non, degli ipermercati della bassa bergamasca: primo fra tutti quello dell’Orio Center, con la sua suddivisione lettera-numero-colore, che però ti ci perdi comunque facilmente; quella del Leroy Merlin, Curno, che nelle giornate piovose devi stare attento a non parcheggiare sotto le grate che sennò tanto valeva parcheggiare in superficie; quelli delle Due Torri, Stezzano, o del Bricoman, Dalmine; gli svariati parcheggi dei negozi sulla Briantea; i parcheggi sotterranei sparsi per tutta Bergamo: San Marco, Piazza Libertà, via Paleocapa, e gli altri parcheggi minori che all’una chiudono. Ogni parcheggio possiede modi diversi di pagamento: alcuni usano dei biglietti con codice a barre, altri lasciano pagare con il Telepass; certi richiedono di lasciare la chiave della macchina al gestore, certi, addirittura, è il gestore a parcheggiarti la macchina. Per ogni parcheggio ho una storia o un ricordo, per quanto abozzato, impossibile o inventato.

snasalpustelleggione.

(via)

civigliano cedrasaglino.

"In nome e con l’autorità che ci deriva dal Diritto Naturale di Autodeterminazione e dalla nostra libera coscienza, chiamando per voce delle nostre libere Istituzioni l’insegnamento di amore per la libertà e di coraggio dei Padri Padani a testimone dell’onestà delle nostre intenzioni.

Noi, popoli della Padania, solennemente proclamiamo: la Padania è una repubblica federale indipendente e sovrana.

A sostegno di ciò noi ci offriamo gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore."

olzaghengo.

Sull’estetica dei centri commerciali si è parlato molto, ma spesso sottovoce.

Sono le cinque di pomeriggio del 2 dicembre 2005; fuori fa freddissimo (è la solita perturbazione antartica), ma stretto dentro la mia giacca sudo. Attraversiamo il parcheggio, ancora poco illuminato, per entrare dalla porta sud di Città Mercato: non fa più freddo, e non c’è più buio, e anzi colorate luci natalizie addobbano qua e là l’ambiente. Lesene asettiche in cartongesso scandiscono il ritmo dei negozi da ogni lato. È buffo notare come, anche oggi, ci siano piccole finestrelle circolari sopra la trabeazione attraverso cui si possono vedere delle piante (non so perché, mi ricorda questo luogo). Il centro commericiale è un luogo senza tempo, immutabile. Chi cammina lungo la campata vive una sensazione di distaccata spensieratezza dettata dall’impossibilità di percepire, lì dentro, lo scorrere del tempo. Tutto, però, è architettato con sottile ingegno: perché come scriveva Brian Eno, la mia musica si deve notare solo quando finisce.

Non c’è desolazione dentro il centro commerciale; tutt’intorno, forse, ma non dentro.

brianzorosciago.

Se c’è un colore che è inequivocabilmente associabile alla Macroregione, questo è il grigio. Il grigio della nebbia, prima di tutto, o delle giornate nuvolose e opprimenti d’autunno. Il grigio delle polveri sottili, quando per qualche settimana non piove più e sulla Pianura ristagna l’aria inquinata di mille PMI. Il grigio del cemento, sotto la forma di quelle colate che si trovano nei centri paese degli anonimi comuni padani o nelle periferie delle grandi città industriali. Il grigio delle strade, di quelle più antiche perlomeno, su cui migliaia di automobili sostano, ferme in coda, nei due orari di punta la prima mattina e il tardo pomeriggio. Il grigio dei capannoni industriali, ai bordi delle superstrade, occasionalmente ornati da grandi insegne, perlopiù bicromatiche, con il nome di un’azienda a carattere familiare che produce piccole parti meccaniche. Il grigio dei parcheggi, di cui ho già parlato. Il grigio nelle prospettive di tutti, anche di chi sta bene.

valle biranzaniele.

via

carvicona.

Ma alla fine, come spiegava Manuel Agnelli, la Padania è più che altro un luogo mentale, una condizione interna, esistenziale dell’individuo.

avenago valtorre.

Due ciminiere e un campo di neve fradicia

Qui è dove sono nato e qui morirò

Se un sogno si attacca come una colla all’anima

Tutto diventa vero tu invece no

erbogno martolo.

Ma puoi quasi averlo sai

Puoi quasi averlo sai

Tu puoi quasi averlo sai

E non ricordi cos è che vuoi

cizzasciago.

Ha ancora un senso battersi contro un demone

Quando la dittatura è dentro te?

Lotti, tradisci, uccidi per cio che meriti

Fino a che non ricordi più che cos’è

████████

Puoi quasi averlo sai

Puoi quasi averlo sai

Tu puoi quasi averlo sai

E non ricordi cos’è che vuoi

Fare parte di un amore anche se è finto male

Fare parte della storia anche quella più crudele.

b̶̵̡̛̦̞͈̰̗͇̪͖̦̮͓̓̓̈́̉ͨ̀̿̒͊̑ͯͮ̌͋̚ơ̌̈́̾͋͒ͨ̐ͥ̍̆́͒̋ͦ͠͏̘͖̬̝͖̰̫̲͕s͆͑́̃̆̌̒ͫͥͦ̎͏̵̨͙̙̺̭̗̞̮̣͚͈́s̄̏͋̾͒͗͊͆ͮ́ͩ̏̎̎̒͐ͯ͊ͫ͡͏͉̝̯̜̪͔̜͔̜̱͖̜̩͔͔͙̳i̶̸̴̝͓̟̖͚̤̟̱ͬ͐͗̀ͦͯ̉̇ͤ̓͜


Se anche a te ha fatto schifo questo post perché non mi mandi una epistola elettronica a cvd00 chiocciola insicuri punto net così ne possiamo parlare e magari organizzarci per uscire a bere qualcosa dai ci sta che bello andiamo