Nucleare, Peres avvisa l'Iran: l'opzione militare si avvicina
2011-11-04
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TEL AVIV - Sale la tensione tra Israele e l'Iran. Il presidente israeliano Shimon Peres ha detto di ritenere che il suo Paese sia più vicino all'opzione militare nell'affrontare la minaccia nucleare iraniana piuttosto che a trovare una soluzione diplomatica. "I servizi d'intelligence di vari Paesi stanno guardando i loro orologi e avvertono i loro leader che non rimane molto tempo. Non so se questi leader mondiali agiranno sulla base di questi avvertimenti", ha affermato Peres in un'intervista alla rete televisiva israeliana Channel 2, citata dal Jerusalem Post. Secondo il presidente israeliano, l'Iran potrebbe essere a sei mesi dal diventare un paese dotato di armi nucleari e tocca ad Israele avvertire il mondo del pericolo. Peres ha poi suggerito che le speculazioni dei media su un possibile attacco israeliano alle installazioni nucelari iraniane siano un modo di ricordare al mondo la minaccia iraniana.

"Peres sembrava molto preoccupato - ha osservato la sua intervistatrice - al pari dell'ex capo del Mossad Meir Dagan" secondo il quale Israele compirebbe un passo "stupido" se attaccasse l'Iran, e da solo. Il suo parere è stato oggi condiviso da un altro ex capo del Mossad, Efraim Halevi, secondo cui colpendo l'Iran Israele innescherebbe con quel Paese un conflitto di 100 anni. "Io comunque non ho l'impressione che alcuna decisione sia stata presa", ha detto Peres. "Lei pensa che noi oggi siamo vicini più ad una opzione militare che non ad una soluzione diplomatica ?" ha chiesto la televisione a Peres, il quale ha risposto in forma positiva.

Dall'alto dei suoi 88 anni (spesi quasi tutti nella politica) Peres ha consigliato agli attuali dirigenti di Israele di "mantenere la tranquillità di spirito anche in situazioni difficili, di soppesare le varie alternative, di agire con cervello, senza farsi trascinare dai nervi". Era evidente - ha poi detto la sua intervistatrice - che Peres sarebbe ben felice di poter essere nella stanza del governo, il giorno che le decisioni importanti venissero prese davvero.

Ma nell'intervista Peres ha insistito che la questione iraniana non riguarda solo Israele, bensì il mondo intero. "Nel tempo che ci resta - ha osservato - dobbiamo rivolgerci alle Nazioni del mondo ed esigere che mantengano fede ai loro impegni e alle loro responsabilità, che non sono solo la imposizione di sanzioni. Bisogna fare il possibile per fermare (l'Iran), e in merito il 'menu' ' delle azioni e' molto lungo..." In ogni caso l'urgenza è reale, a suo parere. "I servizi di sicurezza dei vari Paesi seguono le lancette dell' orologio e avvertono i rispettivi dirigenti che il tempo stringe".

Nell'ultima settimana il quotidiano Yediot Ahronot ha scritto a piu"riprese che il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Ehud Barak "danno l'impressione" di aver già optato per una operazione militare nei confronti dell'Iran.

Nell'intervista televisiva è stato chiesto a Peres se non sia possibile che i titoloni dei giornali degli ultimi giorni siano solo un tentativo di Israele di dire al mondo: 'Trattenetemi' per ottenere la reazione desiderata. Peres si è limitato ad elargire un mezzo sorriso. Poi ha tagliato corto: "Io non faccio il commentatore politico". Fonte: http://www.repubblica.it/esteri/2011/11/04/news/israele_iran-24452523/

Sono un po' preoccupato.