Maiorana aveva torto... ...eppure aveva ragione
2014-02-02
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In questo triste momento in cui mi si chiudono le palpebre per il sonno e per tutto il piangere che dovrei pensando alla verifica sul cazzo di Il cacciatore di aquiloni mamma mia che non sbatti di leggerlo, "appena" tornato da Brighton e reduce da in primis un tre a zero dell'Atalanta contro il Napoli e di un tre a uno della Juve con l'Inter, terrorizzato al solo pensiero della sinacori e del suo balletto o corpo libero come qualcuno lo chiama che per inciso mi sembra una cosa più inutile che studiare la storia dell'arte mesopotamica e/o micenea, scrivo delle mie impressioni avute dal mio breve soggiorno in Inghilterra.

Confermo quello che avevo detto: LONDRA FA SCHIFO. È una città, prima di tutto. Anche se questo è un discorso a parte, io comunque non odio la mitologia cittadina e tutto ciò che ne deriva, al contrario. Forse però mi faccio piacere cose che altri aborrirebbero, per esempio: le periferie urbane, il degrado del centro, il casino delle metro, i bar abbandonati, le case chiuse. Tutte cose che normalmente non attirano l'attenzione della gente ma che io amo alla follia, non so bene perché; forse perché mi ci ritrovo. Penso sempre che il sindaco di una città (e in generale tutta la cittadinanza) cerchi di farla sembrare agli occhi di uno straniero la più perfetta possibile, ovvero: se abbiamo ospiti in casa, allora riordiniamo tutto lo scibile empirico possibile e immaginabile fuori ordine in ogni stanza in modo da sembrare dei veri patiti dell'ordine e, quindi, dimostrare la propria regalità e rettitudine di costumi, poi il giorno dopo la cucina diventa una porcilaia e la camera da letto meglio non parlarne. Ecco, questi segni di degrado urbano rappresentano il fallimento di un'intera comunità, qualcosa che bisognerebbe nascondere ma che poi è davanti agli occhi di tutti. Forse questo è uno dei motivi per cui mi piacciono i luoghi oscuri delle città. Detto questo, trovare dei "forgotten places" in una città nella quale hai passato forse 18 ore, lo ammetto, è chiedere un po' troppo, e infatti non avevo nessuna pretesa in questo senso. È che a quanto pare le metropoli urbane sono capitali del lusso e della moda e dei capitali ingenti, tutte cose che non amo. Anzi, che ritengo estremamente noiose. E infatti, passando per le vie centrali di Londra si notava questa netta diseguaglianza tra categorie di negozi: per dare un'idea (con cifre assolutamente stimate in base alle mie osservazioni) l'80% dello spazio era occupato da negozi di vestiti, e il rimanente 20%  spartito equamente tra ciberìe e negozi di souvenir e/o banche (per me ora sono più o meno la stessa cosa). Certo poi è che è una questione di organizzazione, perché per me Londra, per come la ricordo adesso, è stata museo dei quadri-camminare 9 ore-ponte illuminato di sera, programma che non aiuta a farsela piacere, aldilà dei preconcetti che ci sono sempre e che ma te dio porco chi cazzo ha voglia di fare il balletto di merda della sinacori domani. Basta sta cosa mi fa incazzare porca madonna ciao.

E poi ho comprato On the Road di Kerouac e l'insostenibile leggerezza di essere