L'estate sta finendo - Ringhiera
2013-08-15
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Ma ecco, una cosa che mi sono dimenticato e che sono felice di dire è che l'estate sta finendo.

L'immagine dell'estate che termina è fortemente simbolica: è un po' come la fine di un grande sogno, ma non una fine drammatica, piuttosto un po' nostalgica, malinconica.

Quando l'estate finisce puoi guardarti indietro, vedere la stagione più bella, o sicuramente la più libera, e guardare tutte le cose belle che ti sono successe.

Quando penso ad agosto o settembre penso sempre al tramonto sulla mia città, Bergamo. Il tramonto delle 6 del pomeriggio, la luce, quella luce, che ti raggiunge mentre passi per una strada semiperiferica, in macchina, mentre torni a casa.

Ma anche al rimettersi le felpe, o a poter riascoltare le mie adorati Luci senza sentirmi idionosincratico. Penso che manca poco prima del buio alle quattro e mezza, del freddo, della neve, della bronchite che ogni anno mi prende a tradimento, della sciarpa per salire al Turoldo ogni mattina a un quarto alle otto.

Si, la fine di agosto è il crocevia di aspetti molto diversi della mia personalità.

Io non odio l'estate... certo, fa caldo, e ci sono le zanzare, ma in fondo non la odio. Forse perché mi permette di spezzare la routine annuale, forse perché posso fare le cose con molta più calma, forse perché è imprevedibile. E queste cose mi piacciono.

Ma, in fondo, anche l'autunno non mi dispiace. È vero, inizia la scuola, devo rivedere la gente che ho gioiosamente non rivisto per tre mesi. Però non me la sento di dire che per questo l'autunno è brutto... I colori... anche tutte quelle cose che ho detto prima. Forse l'autunno mi piace perché non mi ricapiterà mai di avere degli autunni del genere: quest'anno andrò in terza superiore, e si sa che anche se sei bocciato o qualsiasi altra stronzata, la vita nei tuoi sedici anni, per quanto brutta, non tornerà mai più.

E la mia non è così brutta, dopo tutto.