Le metaforfore, le metastasi e la forfora
2013-10-09
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Dall'ultimo post che ho scritto sono successe un numero medio di cose, l'ultima delle quali mi ha spinto proprio pochi secondi fa ad iniziare a scrivere questo articolo.

Il titolo mi è stato ispirato da un avvenimento che forse potrei far rientrare tra le cose di qui sopra; ragionando circa una metafora sessuale, ho letto "metafora", ho pensato a "metaforfora", forse anche pensando alla metafisica, ho riso, e poi ho scritto il titolo perché onestamente mi sembrava molto inspirevole, obiettivamente lo è, e a essere sinceri non ricorda quel libro della trigonometria e dei tornado di Wallace? Eh? Eh?! Si, è proprio così-

Altra cosa accadutami, della quale devo ancora decidere la polarità, è stata la scoperta del mastodontico 69 Songs Of Love di Magnetic Fields che boh ditemi voi a me sembra per buona parte quasi più inascoltabile (in senso pseudo positivo) del poema elettronico di Varèse o di queste cose concrete qua. E perché se sentite, io sono a metà del secondo volume, è proprio insolito nel senso che le canzoni passano da standard quasi beatlesiani a synthpop ragatici, da coretti femminili carini a ukuleli simpatici, da le note da basso profondo del cantante alla tipa che canta note simmetricamente opposte. 3 canzoni forse mi sembrano normalmente ascoltabili cioè che credo che una persona normale non dico le apprezzerebbe ma quantomeno non direbbe "che è sta merda", mentre le altre sono boh! adesso credo di star ascoltando un incrocio tra New Order e Winnie the Pooh, il che è terribile, terribilmente inquietante. Però interessante.  Se magari al posto di ingurgitare catarro si leggessero i testi tutti sarebbero molto più simpatichini, e in realtà adesso sto ascoltando una canzone che sa molto di Neutral Milk Hotel uniti alla tipa con l'ukulele di scrubs. Mmm.

Però ricordati, tu, di amarmi quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno.

E a proposito di bisognini e quindi di merda, voglio raccontare una storia che a guisa della Commedia più celebre funga da monito alle generazioni future affinché possano fare quello che vogliono, come sempre: e auguro loro di avere freddo ogni tanto, e di correre sotto la pioggia, e di prendere il sole e rivenderlo a qualche spacciatore. La storia è: in 3^ superiore c'è gente che non sa leggere l'italiano! Non l'inglese. Non l'islandese (meh), l'italiano proprio. Non so perché quelli che ridono agli errori di lettura altrui vengono messi alla gogna come nonsobenechecosa ma è inevitabile quando uno (o una):

Corretto: Oggi sono andato a prendere il latte. Come è stato letto: Aog...gi sono andata...ndate...ndata e prendere il lattaegsdf 
Meh si dirà, e si dice meh, nei secoli.

Infineae una storia che non c'entra niente. Ho già avuto modo di spiegare come io ormai non abbia più idea su alcuna cosa al mondo, che il relativismo forzato mi ha distrutto.  così sono arrivato a non pensare più ai lieti fine, nelle persone felici, per quanto li auguri a chiunque. E perché? Perché forse non mi riguardano più, sono cose distanti da me... Ma non parlo di noia, no, non ora, è semplicemente l'insostenibile leggerezza dell'essere. Sono apatico perché sono apatico, circonferenza perfetta o feedback, dir si voglia. Mi preoccupo troppo e mi preoccupo troppo poco! Stupido relativismo! Non ti conosco eppure hai fatto tutto ciò. È terribile. Come la canzone dei CCCP "io non so come stare", non so se qualcuno capirà questa astrazione ma è come non avere nessuno da pensare quando ci si masturba, ma la soluzione? La soluzione è non preoccuparsi. Accontentare nessuno. Rendere infelice chiunque. Ricominciare. Ricadere nel cerchio. Soffrire. Ricominciare. Forse Travaglio mi aiuterà ad uscirne col suo essere così terribilmente sicuro delle cose e la sua spocchia lodabile. Che mito ♥