Le assurde difese che Cristiano Ronaldo non si merita
2018-10-05
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Da quando il quotidiano tedesco Der Spiegel ha pubblicato un articolo su Kathryn Mayorga (è ormai passata una settimana) ho sentito e letto le difese più assurde per il comportamento di Cristiano Ronaldo. O meglio: tante difese che negano che Cristiano Ronaldo abbia fatto qualcosa. La maggior parte delle quali (quasi tutte, a dir la verità), dimostrano come questi difensori non richiesti non sappiano nemmeno di cosa stanno parlando.

Questo, tra l’altro, è un periodo in cui si discute molto di violenze e stupri perpretati o subiti da VIP di qualsiasi settore, dal cinema allo sport, dalla musica alla politica - tutto cominciò con le accuse a Weinstein, poi si proseguì con la formazione del caotico movimento meToo, che ha portato a galla molto del marcio che si trova nelle “alte sfere”. Nel giorno in cui scrivo, sono molto discussi due grandi casi di presunte molestie avvenute anni fa: la prima riguarda il candidato alla Corte Suprema americana Kavanaugh ai danni di Christine Blasey Ford, una stimata ricercatrice presso l’università di Stanford; la seconda riguarda Cristiano Ronaldo e le “presunte” molestie a Kathryn Mayorga nel 2009.

Sulla prima ci sarebbe molto da dire, anche dal punto di vista politico. Gli esponenti del GOP, il Partito Repubblicano che sostiene Trump, hanno da sempre a cuore tutto quello che accade prima e dopo la vita: da qui le loro battaglie contro aborto e eutanasia. In generale sembrano però dimenticarsi di tutto quello che sta in mezzo: nessun repubblicano sembra voler indagare a fondo sulle accuse di stupro rivolte ad un candidato alla Corte Suprema, nessun repubblicano vuole restringere il diritto sregolato di possedere armi in libertà (con il risultato, tutto sommato scontato, di stragi nelle scuole le cui vittime si contano sempre su due cifre), nessun repubblicano trova niente di immorale nel separare dalle famiglie e nell’incarcerare bambini che cercano di attraversare il confine con il Messico, nessun repubblicano si è mai sognato di dire una parola contro la grazia ad Arpaio, il crudele sceriffo dell’Arizona che durante il suo mandato si è rifiutato di indagare 400 casi di abusi su minori, ECCETERA ECCETERA ECCETERA. Per i repubblicani, la vita è importante finché non sei ancora nato, dopodiché arrangiatevi.

L’episodio di Kavanaugh mostra, di nuovo, tutte queste dinamiche anti-vita presenti nel partito di Trump. Poche righe più su ho specificato, parlando di questo caso, che le molestie sono presunte: le obiezioni che vengono sollevate (che sono nell’ordine di: “La dottoressa Ford potrebbe essersi sbagliata sull’identità dell’aggressore”) sono assolutamente lecite; tuttavia, la testimonianza della ricercatrice presenta molti aspetti che sono assolutamente verosimili, peraltro corroborati da studenti e coinquilini che all’epoca dei fatti (si parla degli anni ’80) vivevano a stretto contatto o con lei o con Kavanaugh. Le udienze sono pubbliche e disponibili ovunque online; se volete farvi un’idea indipendente, andatevele a sentire. (ok, potete saltare alcune delle domande idiote che vengono poste alla Ford, tipo “Signora Ford, lei ha paura dell’aereo?”). Quello che sentirete, alla fine della vostra personale maratona-Kavanaugh, sarà probabilmente una sensazione di mancanza: concorderete con me che bisogna saperne di più sulla faccenda.

(nonostante questo)
(nonostante questo)

Quando a Kavanaugh, di fronte alla commissione del Senato,è stato chiesto se avrebbe voluto un’indagine approfondita dell’FBI sulle accuse mossegli dalla Ford, non ha voluto rispondere chiaramente. Perché? Dico davvero, perché? Cosa avrebbe avuto da perdere? Perché mai una persona senza nulla da nascondere che viene accusata di stupro non vorrebbe un’indagine per stabilire la verità?

La maggioranza repubblicana in commissione decise allora di avviare un’indagine coordinata dall’FBI sulle accuse di stupro, a patto che l’indagine non si protragga per più di una settimana. Cosa?! Una settimana!? Ma con che faccia questi deputati repubblicani guarderanno le loro figlie? Con che faccia potranno presentarsi di fronte alla nazione quando il loro curriculum reciterà: “Ho lasciato che delle accuse di stupro cadessero trascurate e dimenticate per questioni di convenienza politica”?

L’indagine-farsa voluta dai repubblicani si è conclusa ieri; per volere della maggioranza della commissione (ovviamente repubblicana), del rapporto sull’indagine vi è una sola copia a disposizione dell’intera commissione senatoriale, l’ennesimo grande vaffanculo all’amore di verità lanciato dagli amici di Trump. Tra oggi e domani si voterà per la conferma di Kavanaugh al ruolo di nuovo membro della Corte Suprema: mi chiedo davvero, e non è un’espediente retorico, se questi senatori così felicemente pro-life riescano la sera a tornare a casa e ad abbracciare la propria famiglia senza problemi, magari pensando: “E anche oggi ho compiuto il mio dovere civico” - ma poi, ah sì, mi ricordo della estrema banalità del male, della facilità con cui una persona può vivere senza una morale, senza un’idea coerente di cosa è giusto, di cos’è la verità, dell’amore di verità; che saranno sì tutti concetti vagamente astratti, ma di cui, mi sembra, avremmo tutti disperatamente bisogno.

(detto ciò: tutta questa storia mi fa incazzare da morire, ma purtroppo non mi stupisce. I membri di quella commissione sono gli stessi che non solo tollerano ma attivamente supportano il presidente Trump, che per inciso è la stessa persona del “grab them by the pussy”, delle imitazioni a reporter disabili, del “I like people who didn’t get captured” riferito al fu John McCain; la stessa persona che tradì moglie per una pornostar (che poi minacciò per farla tacere), che mette in prigione bambini colpevoli di voler superare il confine col Messico insieme alle famiglie, e che, dulcis in fundo,è incapace di testimoniare davanti al procuratore Muller perché, cito testualmente le parole dei suoi avvocati, “non è in grado di non dire bugie”.)

Ho divagato un po’ su Kavanaugh ma credo fosse necessario. Forse avrete notato che fin’ora non ho mai parlato di un attore principale di queste storie, il pubblico - la scelta non è casuale: se è la verità ciò che interessa, il giudizio del pubblico può anche rimanere in secondo piano; in storie come questa, l’accertamento della verità (mediante indagini, investigazioni, processi e quant’altro) dev’essere la priorità. Siccome nel caso Kavanaugh non c’è nemmeno una giusta e rigorosa indagine, ho deciso concentrarmi più su questo che sulla reazione delle persone a questa vicenda.

Al contrario, per il caso di Cristiano Ronaldo un’indagine era già stata aperta nel 2009. (per inciso, le informazioni che trovate qui sono prese da questa (brr) discussione twitter del giornalista che ha raccontato per primo di questa storia). Venne evitato un processo grazie ad un accordo, stipulato tra l’avvocato della Mayorga e alcuni avvocati di altissimo profilo ingaggiati da Ronaldo: l’accordo prevedeva il silenzio della Mayorga sulla vicenda a fronte del pagamento di 375 mila dollari. Ronaldo affermò allora che il rapporto avuto con la ragazza era stato consensuale.

Nel 2017, il quotidiano tedesco Der Spiegel ritornò sulla storia di otto anni prima, andando a cercare le voci sia della Mayorga che di Ronaldo. Nessuno dei due disse nulla; uscì comunque un articolo, che presentava le indagini fatte in modo indipendente dai giornalisti, grazie anche ad alcuni documenti legali relativi alla vicenda di cui erano entrati in possesso. Lo staff di Ronaldo definì l’articolo “a piece of journalistic fiction”, senza mai affermare però che quelli erano documenti falsi. Non lo erano. Così Der Spiegel ribattè pubblicando il contenuto dei documenti, in cui il nome del giocatore della Juventus era scritto in chiare lettere, con tanto di sua firma in calce.

Con la nascita del movimento meToo (anche su esso vorrei mooolto parlare, ma sarà per un’altra volta), Mayorga decise di parlare, nonostante il suo precedente accordo con i legali di Ronaldo. Assunto un nuovo avvocato, decise di portare in tribunale il precedente agreement; quindi andò a cercare Christoph Winterbach, giornalista di Der Spiegel che si era già occupato della vicenda. Emersero nuovi documenti. Uno, in particolare, in cui gli avvocati di Ronaldo ricostruiscono la vicenda attraverso la testimonianza del calciatore. Confrontando questo nuovo documento (risalente al dicembre 2009) con l’equivalente documento di due mesi prima, si notano diverse discrepanze nel racconto fatto da Ronaldo. In particolare:

Queste tre domande non sono presenti nel nuovo documento; come a dire che Ronaldo, nel tempo, ha cambiato la sua versione dei fatti: da qualcosa che assomiglia molto a uno stupro si è passati ad un rapporto in tutto e per tutto consensuale.

La risposta all’ultima domanda dell’immagine qui sopra prosegue: “She said stop or no several times. She said that she doesn’t want to, but she has made herself available. Afterwards I apologized. But she never screamed.”

Nel caso non fosse abbastanza chiaro: è Ronaldo in persona che parla. Non penso serva aggiungere molto altro.

Queste nuove rivelazioni hanno portato alla riapertura delle indagini da parte della Polizia di Las Vegas nel settembre 2018. Ronaldo da allora ha definito queste notizie “fake news”.

La reazione del pubblico non si è fatta attendere. Due tweet pubblicati dal profilo ufficiale della Juventus recitano:

Lo traduco, perché credo sia importante sottolineare l’assurdità del messaggio lanciato:

Cristiano Ronaldo negli ultimi mesi ha dimostrato grande professionalità e impegno, cose apprezzate da chiunque alla Juventus. I presunti eventi risalenti a quasi 10 anni fa non cambiano questa opinione, condivisa da chiunque sia entrato in contatto con questo grande campione.

Per carità: il gioco espresso da Cristiano Ronaldo è eccezionale e nessuno lo mette in dubbio. Però anche i film prodotti da Weinstein erano eccezionali, nessuno lo ha mai messo in dubbio. Stesso discorso per Bill Cosby.

Quel che voglio dire è che nel momento in cui stupri una persona, la tua bravura come calciatore, attore o produttore cinematografico passa in secondo piano. Dire che Cristiano Ronaldo, a prescindere dai “presunti eventi” (che Cristiano Ronaldo in persona ha confermato nel documento sopra) accaduti 10 anni fa, è un grande professionista francamente non toglie nulla alle pesantissime accuse rivoltegli.

Oggi, venerdì 5 ottobre, Nike ed EA dicono di ragionare sulla possibilità di interrompere il loro rapporto lavorativo con Ronaldo; la società Juventus S.p.A. perde il 5% in borsa; di tutto questo non sono felice né mi interessa particolarmente. Quello che mi interessa davvero è che la verità venga fuori. Mi sembra che non tutti la pensino così.