La mia LIBERTÀ contro le critiche di tutti
2015-08-10
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Bisogna ricordarsi dell'aneddoto della famigliola (padre,madre e bambino) che si faceva trasportare a cavallo di un asinello. La gente li biasimava prchè tutti sull'asino affaticavano una povera bestia. Scese il padre. Tutti biasimavano perchè a piedi era un povero vecchio. Scese la madre. Tutti biasimavano perchè i poveri genitori a piedi e il giovane sull'asino. Scese anche il bambino. Tutti ridevano: che stupidi, hanno un asino e vanno a piedi!
Questa frase, attribuita a Pier Paolo Pasolini Sandro Pertini Enrico Berlinguer Stalin Margherita Tatcher (tanto chi controlla le fonti su internet?), dovrebbe essere una motivazione, sì. Ho incontrato un amico, un po' di giorni fa, e mi ha detto che chi ti vuol scoraggiare a inseguire un tuo sogno è perché ha paura che tu lo possa superare (parlo del sogno e della persona che ti scoraggia) - è davvero così? ovviamente no, credo ci siano critiche interessate e così via, ciononostante bisognerebbe fare tesoro di ciò che vuole dire questa cosa: non è vero che molte persone sono solo invidiose, spesso c'è dell'altro e, come dire, questo "altro" è in strettissima relazione con la chiusura mentale delle stesse; cioè, con l'incapacità di uscire dai propri schemi mentali, dalle proprie idee ormai cementificate nel cervello che, per autogiustificarci, definiamo "innate". Questo è, in verità, qualcosa che mi capita spesso: volersi aprire a nuovi modi di agire, nuove cose da imparare non sempre è qualcosa di così immediato, soprattutto se queste novità vanno contro il mio proprio "buonsenso" - eppure mi rendo conto che sbaglio a ragionare in questo modo; il problema è che non vedo il tempo per imparare tutto ciò che c'è nel mondo, e pertanto devo qualche volta (o forse spesso) soccombere alla mia parte conservatrice del cervello. Paradossalmente, ciò che ci consiglia la storiella qui sopra è esattamente l'opposto dell'apertura mentale: ci dice infatti che non dobbiamo dar retta agli altri (o, meglio, ascoltare minimamente gli altri) e che bisogna essere testardi - sì, testardi! Non c'è alcun modo per avere una maggiore sicurezza di raggiungere certi obiettivi se non essendo dei testardi cronici. "I consigli sono fatti per essere ascoltati, non per essere seguiti" mi è stato detto una volta, ed è proprio vero: a tutti sarà capitato, prima o poi, di sentirsi sconsigliare da una persona cara di non buttarsi in qualche cosa di avventato, di non fare qualche cosa in generale; ovviamente, si presuppone che queste persone siano in buona fede, ma questo non deve bastare, non deve fermare noi testoni dal raggiungere i nostri sogni, i nostri obiettivi. Il rischio di deludere un amico per questo c'è, ma quando si tratta di questioni personali, voglio avere la piena libertà di scelta, svincolata da qualsiasi obbligo fuori di me.
Un individuo è effettivamente libero solo se spetta a lui decidere se e quando limitare la propria libertà per fini a lui propri. [Max Stirner, anarchico]
Riassumendo:
  1. Ciò che riguarda me non dev'essere influenzato da ciò che gli altri vogliono consigliarmi al riguardo.
  2. I consigli non sono fatti per essere seguiti.
  3. [frase indimostrabile ma dal forte impatto emotivo e pertanto, in questo caso, utilissima] Gli altri ci criticheranno sempre perché hanno paura che in futuro potremo essere più importanti di loro.
  4. Se si è convinti di qualcosa, non si deve dare troppo peso alle critiche: tanto qualcosa di cattivo si trova sempre da dire
Mi stupisco persino io della forza di queste idee! Visto che sono io il primo ad aver sempre criticato quando ce n'era la possibilità. Ma la differenza sta nel rapporto tra chi ha il potere e chi non ce l'ha; sarà un'evidenza, ma anche in politica l'opposizione critica e il governo tira dritto, perché? Ascoltare tutte le istanze dei gruppi parlamentari è certo possibile, ma al contempo è certo impossibile seguirle tutte: il compromesso che ne seguirebbe non accontenterebbe nessuno! Per dialogare con tutti, poi, è necessaria una certa elasticità mentale, come dicevo prima, cosa non certo facile da trovare in politica; inoltre, prendersi la responsabilità di un compromesso con chi la pensa diversamente da te porta a sostenere la causa con minore vigore e ciò porta a diminuire sia il proprio consenso sia la propria convinzione nella causa. Quindi, meglio fare di testa propria a quanto pare, almeno per quanto riguarda le cose della nostra piccola, insignificante vita. La politica, come ho detto, è l'esempio ingigantito ed estremizzato di tutto ciò - ma nella vita reale si trovano molti esempi, più piccoli ma comunque bastardi. Ho un esempio che non posso scrivere e che da solo potrebbe confermare tutto ciò che ho scritto... a prescindere da ciò, chiunque potrà e vorrà smorzare il vostro entusiasmo per qualsiasi passione voi abbiate lo farà, e sta a noi ridimensionarlo a figurina invidiosa del nostro entusiasmo. La tensione dialettica tra successo e critiche è scoraggiante, è vero: (premesso che il percorso per arrivare al successo non è certo lineare ed è dettato dalla fortuna intesa come casualità di trovarsi in un contesto favorevole nel momento giusto e dall'incapacità degli altri di gestire episodi particolarmente sfortunati) maggiore è il successo, maggiori le critiche - ma questo è abbastanza irrilevante, siccome quando uno ha successo può dare tendenzialmente il giusto peso alle critiche. Il problema maggiore è l'inizio: scoraggia molto di più sentirsi dire "non sarai mai un [inserire una professione], fidati" prima di iniziare il percorso che neanche a metà (anche se, certo, non è mai bello sentirselo dire).

Riassumendo:

  1. La prossima volta che qualcuno, un adulto solitamente (i bambini hanno molta più elasticità mentale, in questo senso, o forse si lasciano meravigliare molto più facilmente), vi dirà: "sei un incapace, non diventerai mai un bravo meccanico", "fidati di me, non diventerai mai un medico", "cosa? vuoi diventare giudice? ma per favore, non saresti in grado di [critica a caso]", o, se siete donne, utilizzando qualche stupido stereotipo maschilista dirà "ma dove vuoi andare con quel bel [inserire parte del corpo]? non diventerai mai medico, hai ben altre potenzialità..." (storia realmente accaduta), dopo avergli tirato uno schiaffo ecco una risposta che potete dargli:
Ciao, io non ti conosco, tu non conosci me.

Già questo basterebbe a finire qui la discussione e buttare merda su quello che hai appena detto, ma facciamo finta che io te fossimo amici da una vita (cosa piuttosto improbabile, viste le circostanze): avanti, dimmi, dammi un motivo per cui dovrei ascoltarti, perché dovrei ascoltare qualcuno che ragiona per frasi fatte, per sentito dire. È colpa tua se il mondo fa schifo: colpa di gente come te, capace di demoralizzare chi non ha fatto niente se non immaginare un futuro migliore per sè stesso e basta.

No, la mia libertà di non ascoltarti non mi basta. Ho bisogno di un'altra libertà, quella di poterti tirare uno schiaffo, per farti capire che ciò che voglio fare lo posso fare. E non mi sembra di esagerare: se dovessi dare ascolto a tutti quelli come te, sai cosa sarei fra dieci anni? Un fallito. Un fallito con mille rimorsi, per altro. Non è certo per far contento te che passerò una vita di merda.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, il tuo insegnante, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti". E non lo dicevo io, lo diceva Frank Zappa che per chi non lo conoscesse è stato uno dei tizi più geniali del rock insieme a cpt. beefheart e robert wyatt. (Non che questo gli dia importanza, ma Frank Zappa diceva anche "Perché devi aver per forza torto solo se alcuni milioni di persone pensano così?" e "Parlare di musica è come ballare di architettura". Io amo Frank Zappa)

Troveremo tutti nel corso della vita un sacco di persone che nella migliore delle ipotesi non crederanno in noi circa i nostri personali progetti, ma dovremmo imparare a fregarcene e continuare per la nostra strada finché essi non siano compiuti. Uno che si trovava in questa esatta situazione e che poi ha ragionato in questo modo 2000 anni fa è stato gesù: e insomma, ora tutti conoscono gesù, no?

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Max Stirner in disegno. Trovare una sua foto è complicato, perché digitando il suo nome o il suo pseudonimo escono due foto di Nietzsche tre di Marx una di Bakunin ma nessuna di Frank Zappa. Anarchico, ateo, individualista: il mio idolo, in pratica