La libertà, che tanto vo combattendo
2015-07-22
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Qual è la natura umana? Quali sono i problemi più importanti in questo periodo storico? È possibile fare più di due cose contemporaneamente?

Tre domande che emergono nel dibattito politico degli ultimi giorni, in modo preponderante.

La terza è una risposta in forma di domanda retorica; nello specifico, sarebbe la risposta alla seconda domanda, che sembra voler affermare che "esistono questioni più importanti che [inserire una tematica cara alla propria opposizione politica], in questo momento". Quando sento queste idiozie, che sono idiozie e nient'altro, metodi per prendere tempo forse e pensare ad una risposta migliore da dare, penso sempre a due cose:

È possibile fare più di due cose contemporaneamente? Quando, se mai, sarà il "momento"?

In Italia, secondo la percezione politica, sembra che abbiamo passato più momenti di crisi che non (per la percezione politica non storicizzata, intendo, la percezione che anno per anno, dai '70 in poi, i politici e la gente che li ascoltava avevano della propria situazione). Anche quando non c'era davvero una crisi importante, si è sempre detti di essere in una crisi di valori, crisi di ideali, eccetera, che poi magari davvero c'era, ma il punto non è questo: la "crisi", indefinita e grigia nuvola che aleggia costantemente sopra le nostre teste, è sempre stata un alibi perfetto per chi non volesse cambiare qualcosa. Ovviamente, il cambiamento era sempre legato a dei diritti, diritti civili ma anche diritti sul lavoro:

labor_history

chiaramente queste sono vignette, firmate oltretutto da un sito leftcartoons.com, colpiscono ma essendo un po' troppo generaliste (forse). Ma tornando al discorso sui diritti civili, una formula come quella è fondamentalmente, ripeto, un'idiozia: perché presuppone che tutti (ma davvero, tutti!) gli sforzi di un paese, dal punto legislativo, parlamentare, popolare e quello che vuoi siano unicamente rivolti alla soluzione di un unico problema. Voglio dire, siamo 60 milioni in italia, la butto lì, potremmo occuparci di due-tre cose diverse contemporaneamente, basta spartirsi un attimo i ruoli e non c'è nessun problema. Sarebbe come non curare un paziente dalla polmonite perché c'è un malato di ebola che deve essere a tutti i costi curato perché, ehi, è ebola, può rappresentare un problema per l'intera popolazione. Siamo tutti d'accordo, in italia ci sono problemi davvero importanti, essenziali probabilmente; ma non vedo perché i diritti civili dovrebbero essere meno importanti, perché non bisognerebbe discutere e, soprattutto, visto che ormai sarebbe ora, fare qualcosa in merito.

Mi sono divertito ad andare su ilgiornale.it e prendere dei commenti sotto un vecchio post circa la legalizzazione della cannabis.

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A quindi B quindi C quindi D per ogni A, B, C, D?

La "slippery slope", o fallacia del pendio scivoloso. Rimando a qualche lettura sui bias per chiarire l'inutilità di questo commento. Sottolineo: l'errore qui non è né banale né scontato, ma è grave, soprattutto se non lo si riconosce (una caratteristica, questa, fondamentale per capire che siamo continuamente abbindolati e abbindoliamo anche noi stessi senza neppure accorgercene). E poi dai, il Bernini? Davvero?

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Premonitore?

Non sapevo che la Merlin fosse socialista, ad essere sincero (non che cambi molto, anche perché non c'entrano nulla tra di loro prostituzione e droga, ma) il punto è proprio questo: interessante, quindi? La sinistra ha chiuso le case chiuse, quindi? C'entra qualcosa? No.

Notare poi l'espressione "dopo diversi anni [60], la stessa sinistra", come se 1. il PD ora fosse il partito socialista e 2. il PD fosse di sinistra.

Il primo punto si rivela non tanto fallace, ma sicuramente inutile ai fini di questa discussione. Andiamo alla seconda:

la stessa sinistra [sic] vuole far diventare lo stato uno Stato PUSHER?

Un bello slogan, sicuramente. Ma, insomma, volendo essere sinceri con noi stessi, dovremmo ammettere che lo stato è già pusher: è acclarato che alcool e sigarette 1. diano più dipendenza della cannabis 2. siano molto più dannosi della cannabis, eppure il monopolio di stato su questi due tipi di beni dovrebbe essere, ormai, un fatto noto, anche se certe volte (vedi qui) il dubbio sorge. Smettiamo di usare il nome pseudo scientifico ALCOOL, SIGARETTAE, chiamiamoli semlpicemente DROGA.

In realtà questo semplice commento nasconde un tema importante. Un'argomentazione degli antiproibizionisti è quella che ho qua sopra esposto, alcool e sigarette sono legali, legalizziamo anche la cannabis. Eppure sono tutte e tre sostanze dannose, seppur come detto prima in misura molto diversa le une dalle altre; perché bisogna legalizzare qualcosa che possa far male al cittadino? Viene prima la libertà di scelta del singolo o la legge dello stato?

Personalmente, quando vedo qualcuno che fuma gli auguro ogni male perché mi sembra una cosa del tutto insensata. Il punto è: questa persona dev'essere aiutata oppure lasciata a morire per sua scelta?

Inizia ad emergere quella questione profonda che (scusami MEFEL ma voglio avere questo pregiudizio) sicuramente questo utente non aveva minimamente idea di voler esporre:  siamo liberi di poter fare ciò che vogliamo o dobbiamo avere dei limiti imposti da qualche "autorità altra"?

È una questione che, evidentemente, tocca tante questioni: l'eutanasia, l'aborto, la prostituzione. Stirner, filosofo anarchico, diceva che "un individuo è effettivamente libero solo se spetta a lui decidere se e quando limitare la propria libertà per fini a lui propri."; non viviamo in un'anarchia, ma se questo è il nostro obiettivo questa proposta di legge è decisamente insoddisfacente, avendo in sé stessa più limiti che permessi. Ed è, a mio avviso, insoddisfacente, proprio per questo. Apprezzo sicuramente la proposta per cui un minimo (credo il 5%) del ricavato dalla vendita della cannabis andrebbero a finanziare centri di recupero per tossicodipendenti (cosa che invece, per quanto riguarda gli altri monopolî, non accade), ma non è abbastanza.

Ma pensiamo, come Salvini, che la droga faccia malissimo mentre il sesso no: d'accordo, il sesso è qualcosa di carino (anche se per me sarebbe un'esperienza piuttosto vuota (motivo per cui non credo andrei con una prostituta)); ma gira e rigira, tutto si basa su dati, proposte, previsioni fin troppo ottimistiche. Chi dice che la marijuana faccia bene probabilmente sbaglia, chi dice che la prostituzione legalizzata eliminerebbe lo sfruttamento in questo campo probabilmente sbaglia, il fatto è che legalizzare qualcosa porta sempre con sé dei dubbi che per quanto si cerchino di affrontare non sempre è possibile risolvere: una regolamentazione rigorosa, un controllo rigoroso per entrambe le materie potrebbero aiutare in questo senso; ma, di fatto, non possiamo sapere come andranno le cose finché non le testiamo davvero, sul campo, rendendole legge. Anche io potrei dire che abrogare la legge Merlin potrebbe portare persone disperate, per motivi economici per esempio, a prostituirsi pur andando contro il proprio personale principio di dignità: in questo senso no, il sesso non farebbe bene, e lo dico.

Qua Salvini, mentre si dimostra aa sintesi della disgrazia, l'aaa apoteosi della schifezz
Qua Salvini, mentre si dimostra aa sintesi della disgrazia, l'aaa apoteosi della schifezz: tollerando il fascismo e la sua nostalgia, dicendo come al solito, tra il serio e il faceto, se non esistono problemi più importanti, a Rimini. Come fossero importanti solo le sue questioni.  Salvini, aaa fanculo