Interessanti teorie
2015-03-25
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La pronuncia delle /z/, almeno nella bergamasca, sembra avere un'incisività molto minore nelle persone più avanti con l'età.

Questa idea o, più propriamente, questa osservazione empirica, è emersa ieri sera mentre io ed il mio amico Polle (nome storpiato per mantenere la privacy del suddetto) eravamo intenti a guardare e commentare il match calcistico Milan - Cagliari, davanti a (rispettivamente) una tazza di cioccolata classica senza panna e di un tost accompagnato da Coca Cola in lattina. L'ambiente era decisamente favorevole per un'osservazione di questo tipo: il Cavour, in quel preciso momento, ai miei occhi appariva come un piatto di Petri con dell'agar sulla sua superficie interna in cui colonie di batteri sguazzavano e proliferavano per la gioia e la sadica soddisfazione degli scienziati dediti alla loro coltivazione. L'età media si aggirava infatti attorno ai 60-65 anni; l'atmosfera che si respirava mi sembrava un po' tesa, per via anche dei numerosi risultati deludenti che il Milan ha collezionato in questo squarcio di 2015 (le uniche tre vittorie in campionato fin'ora sono state contro le tre squadre attualmente in zona retrocessione). Non è da dimenticare, inoltre, che il Cavour, storico locale della movida zognese, è l'equivalente milanista del Saint Laurence, in cui quelli che io talvolta considero "grandi elettori milanisti" si ritrovano nelle sere di campionato o di coppa per scambiarsi opinioni circa l'AC Milan; chi davanti ad un grappino, chi davanti a un piccolo gelato Motta, ma tutti con un'unica e comune grande passione nel proprio cuore, spesso afflitto da stress da terza età o da pacemaker vari.

Perché dunque ieri sera c'è stato un ambiente così favorevole per la nostra osservazione? Tutti i sullodati elementi sono spesso presenti al Cavour, il Milan è in crisi perenne dal 2011, cosa c'era di diverso ieri? In tre parole: Zeman, Pazzini, Cerci. Permettetemi di spiegare:

  1. Zeman. Allenatore del Cagliari nonché storico Mister di club italiani, presente un po' ovunque sulle panchine dagli anni 60 del cinquecento ad oggi, si è trovato ieri sotto di due gol, alla ricerca di una rimonta se non impossibile quantomeno complicata. Per farlo, decide di portare qualunque giocatore in avanti quando mancano cinque minuti allo scadere: questa strategia, oltre a non aver portato nessun'altro goal nel bottino degli Isolani, ha condotto ad almeno due azioni di contropiede rossonere che, a ben vedere, sono quelle che hanno fatto scoccare la proverbiale scintilla all'interno dell'altrimenti tranquillo bar Cavour.
  2. Pazzini. L'ex attaccante nerazzurro nonché giocatore della Nazionale sembra aver perso lucidità negli ultimi tempi, o quantomeno questo è ciò che molti sostenitori sembrano sostenere; quale che sia la verità, nelle file del Milan non è certo uno dei giocatori più apprezzati, in particolare da parte di quella folta schiera di tifosi ormai entrati nella seconda metà degli -anta. Ieri, dopo aver sbagliato un gol a mezza porta vuota dopo un contropiede in netta superiorità numerica, ha istigato molte parole irripetibili ai suddetti "grandi elettori" le quali, per l'appunto, non ripeterò; eppure saranno fondamentali per l'esposizione della mia idea.
  3. Cerci (o, secondo alcuni commentatori televisivi, Cörci). Altro Nazionale, ex Torino, anch'egli allo scadere del secondo tempo si produce in un folle gol mancato a seguito di un clamoroso contropiede tre contro uno.
  4. Menzione d'onore, solo per il nome buffo affibiatogli da Repubblica.it, M'POKU P-J, che ha perso un bel po' di palloni cagliaritani sul finire della partita.
Perché, si chiederanno i miei gentili lettori, do così importanza alla figura funesta del Pazzo? La causa, la quale mi pare essere già ben evidente, sta nel suo nome: /pazzini/!  /ZZ/!!!

Al mancato gol di Pazzini, infatti, si sono levate urla di protesta e di disapprovazione da parte dei non-più-giovani presenti nel bar.

Dio cane Passini fò di cojoni orco dio!!!

Ma casso c'ha Inzaghi [sic] da mettere dentro Passini osti cane!

Ada lè ol Seman! Al ghé nighü in difesa, dai Passini che segni! [poco dopo]   Ma dio cane!

Come potete notare, le /z/ si trasformano in /s/. Secondo una mia stima, esiste una funzione lineare che permette di individuare la riuscita nella pronuncia del fonema /z/, che qui di seguito rappresento:

f(x)
f(x) = - (5 / 4) * x + 100

Dove sull'asse delle x è presentata l'età e sulle y la percentuale di riuscita nella pronuncia del fonema. La funzione che approssima questo comportamento è presentata nella didascalia.