Essere alternativi è troppo mainstream!
2011-08-11
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Osserviamo il panorama musicale italiano attuale.

Possiamo suddividere, molto genericamente, la musica in:

Ora, nella prima categoria ci stanno tutti gli artisti che hanno rilevanza in TV, sulle radio, su internet ecc... Nella seconda, troviamo quelli che si definiscono alternativi, quindi i gruppi abbastanza famosi che passano per il web e per gli appassionati. Nella terza, troviamo i gruppi che sono volutamente inclassificabili e che non sono né famosi né si definiscono alternative; essi sono quelli che solo pochi appassionati conoscono grazie al web o a particolari situazioni geografiche.

Non parliamo dei Mainstream, perchè il flame ci starebbe e quindi, come diceva Ariosto ne "L'Orlando Furioso", non voglio tediarvi nel raccontarvi l'incazzatura che penso (diceva proprio così?).

Tuttavia, parliamo delle altre 2 categorie.

Gli altèrnative sono coloro che non seguono la moda e che vogliono essere, appunto, alternativi. Eppure, volendo essere alternativi non seguendo la moda essi ne creano una nuova! Ecco da cosa deriva il titolo, essere alternativi è troppo modaiolo, commerciale. E così si rifugiano nei loschi sobborghi dell'Underground.

L'underground, musicalmente parlando, è la scena assolutamente più interessante delle tre descritte. Nell'Underground ci sta "tutto il resto", tutto ciò che non è e non vuole essere classificato. Quindi, si ha una certa libertà nel muoversi in questo ambiente. Libertà artistiche: chi ti mette dei freni? Non hai majors, non hai alcuna casa discografica, faccio la mia arte così come meglio credo. L'Underground è la vera forza di ogni nazione.

Così come Jefferson afferma che "Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli", la stessa cosa si può applicare, parafrasando, a queste situazioni. "Non è l'underground a dover aver paura del main,ma il main che dovrebbe aver paura dell'underground".

Osserviamo, quindi, come la gente si distribuisce su queste tre categorie.

La maggior parte si concentra, ovviamente, nel main. Per comodità, facciamo finta che esso sia il 90 % delle persone (ma facciamo finta, eh). Nell'altèrnative ci va il 9 %, nell'underground l'1 %. Ciò che è odioso, è vedere persone che passano da una "casta" ad un'altra.  Esempio senza riferimenti espliciti e/o nomi? Molte persone insultano Justin Bieber solo perchè così facendo si credono alternatìve. Poi magari, non hanno mai ascoltato una sola canzone del suddetto autore. Ciò è veramente odioso: fare una cosa credendosi indie per poi ri-finire nel gruppo main.

Nonostante tutto, però, ancora qualcosa sfugge, e sempre lo farà. Tutta questa storia è paradossale.

Ovvero: chi vuole essere veramente alternativo non deve avere degli ideali fissi. Ciò perchè la gente, prima o poi, porterà sempre qualcosa di curioso e di insolito conosciuto alle masse.  Se vuoi essere alternativo, devi cambiare le tue idee. Ma cambiare idee è troppo main: le mode sono di per sè passeggere ed implicano in se stesse il cambio più o meno rapido di preferenze.
Morale della favola: non diventate alternative. Non conviene!

PS : Ho notato che nell'articolo la parola alternative può essere tradotta in 2 modi: altèrnative in senso di aggettivo maschile singolare e alternatìve in senso femminile plurale.  Ho ritenuto opportuno inserire gli accenti per distinguere i due termini.