Cosa ci vuole dire l'estetica decostruttiva di Macintosh Plus
2014-05-26
(home)

Se c'è qualcosa che ho recentemente scoperto di amare questa sarebbe una qualsiasi ragazza con la frangetta che fa impazzire chiunque. Me la spiegate? No perché serio che non capisco perché. Quanto sono adorabili? Tantissimo, davvero, se anche la peggio punkettona cessa facesse la frangetta sembrerebbe sempre e comunque come quella adorabile bambina che quando eravamo in terza elementare ci piaceva tanto. Ma cos'è successo? Cioè, probabilmente non è successo nulla, ed è sempre stato così (Fenomenologia e storia della frangetta dall'antico Egitto ad oggi?), solo che ne vedo così poche di ragazze frangetta e quindi le poche che vedo mi piacciono troppo e vado in ecstasay e finisco per impastarmi la lingua e non saper più cosa dire e finisce sempre tipo "Giacomino... Scarricamela!" che poi è un casino che ne basta la metà. Il fatto è che, sapete, le ragazze con la frangetta potrebbero essere particolarmente porche. Ragionando induttivamente, cosa sbagliatissima, me ne rendo conto, ma questo post è sbagliato in noce e quindi who cares, Sasha Grey ha avuto uno o più periodi frangettoni e così almeno un'altra persona che conosco e che so per fama che è porca. C'è una relazione di qualsiasi tipo tra frangettosità e porcaggine? Digitando "frangia porche" su Google trovo solo porno e filmatelli amatoriali e qualche domanda sui ciuffi emo. Un momento! Ciuffi emo è la risposta, e me ne rendo conto solo ora. Avete presente quella storia dell'omosessualità latente? Beh ecco secondo me è una stronzata, ma non è questo l'argomento di oggi. Però, se ammettessimo la sua veridicità, potrebbe spiegare perché ora sono attratto dagli emo: ciò che ho odiato profondamente in passato ora si ripresenta sotto forma di amore, che in effetti non è la stessa cosa dell'omosessualità latFa niente. Un momento! La frangetta emo non c'entra un cazzo con ciò che voglio descrivere. Di nuovo, fa niente. Il fatto è che Sasha Grey era porca non solo perché faceva porno, e qua non voglio dire che i suoi porni in fondo non fossero un granché per non sembrare troppo un appassionato del genere ma, signori, i suoi porni non erano un granché, ma anche perché univa una buona dose di sesso a una buona dose di post-esistenzialismo.

Ok qua la frangia non ce l'aveva ma la cultura sì. Non era nemmeno post-, ma tant'è, ultimamente (parlo degli ultimi 9 10 anni) sono troppo ossessionato dal prefisso post che è un aiuto per definire qualcosa di molto interessante che va aldilà del presente e che appunto è post Ehi ma che perifrasi per dire una cosa ovvia Dico oslo che qualcosa post è una cosa sottile sottile che trafora il continuum delle etichette e dei generi musicali in favore di un ammasso amorfo di materia (o in questo caso di arte) che è tipo lava incandescente ecco mi viene sempre quest'immagine quando voglio descrivere questo oppure quei mostri gelatinosi di Futurama. Non si sa bene cosa sia, e certe volte non è che si apprezza al primo ascolto però dopo un po' ci si abitua alla stranezza e te ne fai una ragione ed eccoci qua a discutere di post-rock di post-punk di post-dubstep post-esistenzialismo post-joyce eccetera notare poi che dire post-joyce è come dire post-post qualcosa. In fondo Joyce è un po' destrutturalista o più che altro decostruttivista o meglio ancora un ossessionato atomista lo diceva anche Kundera ne L'Arte del Romanzo che Joyce tende ad atomizzare la realtà nei suoi racconti forse (forse) per poter ottenere una comprensione migliore del tutto. Ma ho letto una storia un po' di tempo fa che spiega come più si giunge a studiare qualsiasi cosa a livello atomico, nell'infinitesimalmente piccolo, più si perde una concezione unitaria della realtà. C'entravano i computer: fai partire Chrome. Cosa sta succedendo? Hai dato l'ordine di far partire una serie di comandi specifici chiamati programma. Più in profondità, il sistema operativo sta interpretando delle righe di codice. Più in profondità, il computer a livello hardware interpreta una serie di 0 e 1 tradotti dal sistema operativo (anch'esso un insieme di 0 e 1) in impulsi elettrici. Più in profondità ad ogni 0 e 1 corrisponde il passaggio o meno di corrente attraverso la circuitazione del pc. Più in profondità, il passaggio di corrente implica un movimento ordinato di cariche elettriche, ovvero atomi. Più in profondità, per capire il moto degli atomi e il loro comportamento è necessario conoscere tanto la chimica quanto la fisica moderna, quella atomica. Ma cos'è realmente importante? Il fatto che ora ti stai segando guardando un porno con la modalità in incognito di Chrome.

E mentre Joyce come altri si perdeva nelle agrodolci fantasie sadomaso (si legge, in alcune sue lettere a Dora, "Amore mio, sogno tutte le notti di te che mi penetri col tuo dildo zigrinato") e sicuramente avrebbe apprezzato il segone easy, Proust era tutto intento a cercare il suo Tempo Perduto. Sono tentato, cari amici, di fare il solito cazziatone sull'assenza e sull'amore e sulla nostalgia ma stavolta no, mi autoimpongo di non farlo, anche perché non ho mai avuto l'occasione di leggere per intero l'epopea di Swan & Co.

 

 

 

Però non posso non dire, almeno, quanto sia bello il titolo. La ricerca del tempo perduto. Ragazzi, ma scherziamo? Quando mai si è trovato un titolo così bello per un'opera? Forse solo Endless Summer e, voglio dire, Endless Summer è un capolavoro. Anche qui, evito il discorso retorico ma è necessario far capire bene cosa rappresenta Endless Summer. Solita citazione: "Pop che non è pop, Beach Boys che non sono i Beach Boys", chitarre acustiche immerse nel rumore, la famosa estetica glitch che non è nata con Fennesz ma che sicuramente è con lui che è diventata famosa. L'estetica dell'errore imprevedibile, del grano sonoro, del puntinismo, del digitale unito a quanto di più classico esista (la chitarra). Fennesz è un decostruttivista? Sapete, non me la sento di indicarlo come qualcuno che distrugge, piuttosto qualcuno che crea, che partendo da forme semplici giunge alla poesia sonora di Endless Summer. Eppure non è così difficile individuare dei semi fennesziani nel incredibile debutto di Macintosh Plus. Lungi da me pormi come esperto di vaporwave perché non so niente, ma dal punto di vista della musica almeno qualche lontano punto di contatto tra i due c'è; che poi M+ si avvicini + al cut-and-paste ante litteram di Cpt. Beefheart che ai paesaggi sonori di Fennesz questo è indubbio. Ascoltate la sottile inquietudine che accompagna questo disco (che in realtà è un tape). È, una delle prime cose che ho pensato, la musica della loggia nera in Twin Peaks, a partire anche dalla copertina con quella statua marmorea su un pavimento a scacchi che fa così anni '90. Le voci slow-down e le ripetizioni grezze proprie del copincolla e le musiche dilatate e così l'idea di sottile ironia degli anni '80 sono strane ma bellissime e fanno ridere certe volte ma fanno anche pensare.

È una critica al capitalismo? Si propone come fine ideale dello stesso? Probabilmente, almeno secondo me, no, e anche per quanto leggo sull'internet. È vero, non si dovrebbe mai leggere su internet ma a parte questo, qual è il massimo comun divisore per quest'album? È la nostalgia o il fine sarcasmo? Il desiderio di defacciare o di creare? C'è chi dice che il motore primo immobile sia la nostalgia per gli anni '90, anche se riconosco che la situazione sia quantomeno imbarazzante perché diversi producer in ambito vaporwave gli anni '90 non li hanno nemmeno effettivamente vissuti; in questo caso, ciò si trasformerebbe in una semplice adesione all'ormai acclarato fenomeno del 90s revival. Secondo me, tutto il movimento nasce dall'ammirazione del trash d'altri tempi, in un quadro generale che Simon Reynolds non vedrebbe l'ora di esaminare. In fondo, fanno notare molti, la vaporwave non è altro che un sottogenere delle Plunderphonics con la particolarità di attingere a un certo tipo, in verità abbastanza ristretto, di samples e suoni (e sappiamo quanto il Reynolds sia affascinato da Hauntology & co., no?).

Proprio quest'ultimo punto mi da da pensare. Negli ultimi tre quattro cinque anni sono nati almeno 3 generi che la maggior parte della gente, su internet, ha odiato: vaporwave, glo-fi e witch house. A parte l'essere tutti e tre venuti fuori quasi dal nulla dall'internet e l'avere la maggior parte degli artisti chiamati con nomi impronunciabili e talvolta oltre i limiti della lettura occidentale (†‡†, GR†LLGR†LL, XXYYXX, 情報デスクVIRTUAL, e chi vuol esser lieto sia),.

Se vi state chiedendo perché quest'ultima frase non sia finita, vi rimando alla preghiera, al grido unanime, alla disperazione fatta verbo della direzione del partito Nuovi problemi:

INTENDIAMO SMENTIRE CHE DIETRO L’AFFISSIONE DI QUESTI MANIFESTI ELETTORALI
Ma non capite che è Fox Mulder o come cazzo si scrive di X Files?!?!?!