Come leccare le rane per ottenere linfa allucinogena - ain't cool enough my dear Stàfila, ain't cool enough
2014-01-09
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I Crass. Mi spiego? Ehi, Patti, sei una bomba, scrivi le canzoni di tuo pugno, anche se il realtà è il braccio di Rimbaud. Ma la traduzione non rende perché sono incapace (comunque era Punk is dead). Ho letto su Vice, che ne parlava a proposito della terza guerra mondiale che proprio loro rischiavano di far scoppiare. E tra l'altro, scopriamolo insieme, hanno scritto una canzone che è finita allegata in una rivista per ragazzine tutte rose e fiori dedicata all'amore matrimoniale più vergine e casto possibile. Sto parlando ancora dei Crass, non so se mi spiego, è come se Famiglia Cristiana allegasse un cd dei CCCP insieme all'inserto "preghiere ideali". Nulla contro tutto ciò (o forse sì). Oltretutto io penso sempre ai Napalm Death quando penso alla musica estrema. Tanto che c'è un articolo incompleto dal 2011 almeno su questo blog che si intitola "Sopra la musica estrema", che a pensarci bene non è male come titolo però pensiamoci: Mick Harris è stato batterista dei Napalm Death all'epoca di Scum, del seminale Scum, e a quanto leggo per l'internet è stato anche colui che ha reso celebre il blast beat, cosa della cui veridicità però dubito almeno per due motivi, primo che dai il blast beat celebre? e secondo meh ricordo a chiunque che il tapping non l'ha inventato né Van Halen né Steve Hackett dei Genesis né quel tipo su una televisione italiana che era stato linkato dal chitarrista dei Toto ma nientepopòdimenocheda Paganini in persona in uno studio per violino che non me ne frega niente il numero e che probabilmente l'aveva a sua volta inventato guardando suonare i Bağlama indiani che a sua volta l'avranno visto fare agli onanisti dell'antica grecia ma che ne sooooo alla fine non esiste un creatore delle cose se non nella scienza e in poche altre branche del sapere Fernet Branca. Fack. C'è anche un musicista che fa Branca o qualcosa di cognome ma comunque. Dopo essere uscito dai Napalm Death (consiglio a chi non li conoscesse di ascoltare You Suffer con il video del vecchio dei simpson anche perché alla fine sono ricordati solo per quello) ha iniziato a fare dub e ambient con gli Scorn. Era nei Napalm Death, non so se mi spiego. Il batterista! È come se John Bonham se ne fosse andato dai Led Zeppelin e avesse iniziato a fare chessò, post punk o elettronica à la Schulze. Ha iniziato a fare elettronica, estrema, nel senso che non è techno negli anni '90, o dubstep della fine degli anni 00, è una cosa molto di nicchia, da intenditori. E per inciso non ringrazierò mai abbastanza la biblioteca di Zogno per avermi fatto trovare un libro che mi ha cambiato la vita: Trance & Drones scritto da Gino Dal Soler e Alberto Marchisio. Un libricino che più che altro è un manuale di vita musicale, in grado di tener occupato anche il più grande musicofilo (che vuol dire?) per un bel po' di tempo.

Un libro, uno solo, può sconvolgere la vita di un singolo individuo. Una biblioteca può arricchire la cultura di una piccola cittadina. Un gigantesco archivio non cambierà la vita di una metropoli. (Schopenhauer, o più probabilmente no)

Sciopenauah
E non è mica finita qui. Dopo (o meglio, in parallelo) con gli Scorn avvia il suo processo che wikipedia definisce come "dark ambient", ma come più propriamente indica il sopracitato manuale si tratta di uno fra i dischi fondamentali del movimento isolazionista. Isolazionismo: "Simpatico termine in voga attorno alla metà dei novanta inventato da Kevin Martin sul numero 115 della rivista Wire e successivamente riutilizzato per titolare il quarto volume di una (discutibile) serie ambient stampata dalla Virgin"; "La musica asociale degli isolazionisti fornisce un contesto ambientale confortevole a tutte le persone che nel solipsismo ripongono la loro fede" (K. Martin nel retro di copertina di Ambient 4: Isolationism). "La musica isolazionista ricorda ai suoi rifugiati che esiste ancora una vita interna aliena con cui fare i conti e che congela il sangue" diceva, ancora, Kevin Martin (citato DI NUOVO nella sezione Drones del libro di prima). Post-industrial, industrial ambient, dir si voglia. Ho almeno venti nomi di artisti con 5-6 album ciascuno e di molti ho trovato nulla da nessuna parte su internet se non qualche traccia solinga qua e là su youtube: Zoviet France,Nigel Ayers, Maeror Tri, Thomas Koner (questo è famosissimo però), Kazuyuki K Null & James Plotkin, Final aka Justin Broadrick dei Godflesh (formazione metal d'avanguardia, qualsiasi cosa vogliate che significhi; altro musicista preso in prestito dal metal "di confine"). E poi, chiaramente, il nostro Mick, che dedica anima e corpo alla causa isolazionista, sotto il nome di Lull. 1992: Dreamt about Dreaming; 1993: Journey Trhough the Underworld; e poi Cold summer. Dopo l'esperienza Lull, si dedica a un altro progetto: Pankiller. E questo è OH MIO DIO. Su youtube sono sicuro che c'è l'entire Guts of a Virgin (lo sto sentendo adesso, eheh), ascoltatelo davvero. Dal modo in cui parte inizierà a venirvi il male ai neuroni (e prendetelo come un elogio), bellissima copertina oltretutto: "free jazz-extreme metal group", "avant-garde", "fusion-metal jazz" chiamatelo come volete ma è forte.

D'altronde il mondo dell'elettronica di confine è molto più largo, probabilmente, di quello metal. Forse perché è più difficile arrivare a categorizzarla; voglio dire, se per un momento facciamo finta che le varie cagate mainstream non esistano, possiamo dire che uno come Burial sia considerabile un "outsider"? Così come Brian Eno, o i Boards Of Canada o Aphex Twin, per citare i più famosi? Forse l'elettronica seria è già di per sé abbastanza "di confine". È un discorso complesso, che però è basato solo su mie osservazioni spontanee che riconosco essere fallaci sotto qualche punto di vistA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(comunque aggiungo anche il mai abbastanza amato Klaus Schulze a quella lista di musicisti che passano da uno stile all'altro senza soluzione quasi di continuità. Più che altro per il fatto che lui nasce come percussionista nei Tangerine Dream, poi dopo Electronic Meditation li lascia e va ad avviare la sua carriera solista con il novemmezzo scaruffiano di Irrlicht (che tra l'altro ha cambiato recentemente in 9 soltanto, mah...); qua il discorso è un pochino diverso però, perché il passaggio non è (solo) da un genere all'altro, ma proprio da particolare modo di suonare ad un altro: un percussionista, che è una persona particolarmente specializzata nei ritmi ed è quindi indissolubilmente legata ad una idea metronomica del tempo, si trasforma in un musicista space-ambient-electro-kraut quel che volete, genere in cui il tempo viene dilatato a dismisura e senza regolarità di ispirazione matematica. Poi certo, con tutti i suoi sequencer doppiati da percussioni reali nel periodo post X riacquisisce il fattore ritmo, ma quello è un altro Schulze.)