Partiamo allora, come è consuetudine, dalla copertina: tolto l'immancabile strato di plastica che avvolge il CD (*°#!), si può notare che la copertina, anticonformandosi alle mode del tempo, è semplicissima: una sfumatura verde-nero con il titolo scritto nel tipico font degli Yes.
Inserisco il cd, metto le cuffie e... si sentono rumori naturali. "Orpo!" penso tra me e me. "Speravo fosse un album più movimentato!". In effetti, avevo ragione: parte il suono di una chitarra lievemente distorta, di un basso sonante, di una batteria tuonante, di un synth roboante! Poi, improvvisamente, si sente:
Ohh!
E la musica torna come prima. Ecco un tipico esempio degli intrecci vocali della band. Se vi piacciono musiche del genere, ascoltate anche Gentle Giant o anche... i Queen! Tornando al discorso; questa sequenza si ripete 2 volte, poi parte una parte molto più calma, a tratti più melodica, in cui domina sempre la chitarra di Howe. Passano i minuti e, senza (quasi) accorgersene si passa alla 2a parte in cui domina l'organo a canne di Wakeman; sicuramente, la parte più solenne e maestosa dell'album. La 3a parte, praticamente anche la 4a, invece, è una specie di sezione auto-celebrativa del virtuosismo chitarristico e tastieristico. Questa 'sfida' non può far altro che giovare alla bellezza di questa traccia e contribuisce a renderla, in qualche modo, magica.Passando al secondo lato troviamo solamente due brani:
Considerazioni sui componenti del gruppo:
Jon Anderson: voce dal timbro inconfondibile, in gran forma in questo album!
Steve Howe: suona in modo impeccabile le proprie parti, grande!
Rick Wakeman: è un po' "oscurato", ma avrà modo di recuperare nel successivo!
Chris Squire: il basso viene finalmente fatto emergere e lui ne è l'esempio!
Bill Bruford: Forse è l'unico componente che non mi è molto piaciuto, peccato...
Musica generale: 8 1/2
Musica 'singola': 8 -
Abilità strumentale: 8 1/2 +
Media matematica: 8, 15
Voto personale, inequivocabile ecc ecc... : 8 -