Claudio Ranieri non è più l'allenatore del Leicester
2017-02-24
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Un po' meno di un anno fa eravamo tutti tesi perché sembrava che il Leicester, dopo una prodigiosa prima metà di stagione, potesse davvero raggiungere quell'obiettivo che nessuno osava dire ma che era, comunque, sulla bocca di tutti; mi ricordo che una sera di fine dicembre, era il 2015, ero in un bar di un paesino sperduto tra i monti mentre aspettavo la mia ragazza (e fuori faceva un freddo cane, tra l'altro) e la situazione era così, io e gli altri presenti incollati alla tv a seguire il Leicester che poteva diventare campione d'inverno - e non mi ricordo poi com'è finita perché a un certo punto la suddetta ragazza è arrivata e, beh, non ho più pensato al L.FC. per un po', si capisce, però già allora c'era questa impressione, capite, che più che altro era una speranza, cui nessuno voleva dire di credere, perlomeno non in pubblico. Il pensiero comune era del tipo: "bella storia fin qui, campioni d'inverno, va bene, ma prima o poi ci sarà il tracollo e allora tanti ciao alle nostre (ingenue) speranze" e io però ci credevo, ci credevo già da dicembre che quella storia non finiva a dicembre ma neanche a febbraio o a maggio, che sarebbe andata avanti e che magari ok poi il Leicester non avrebbe vinto ma avrebbe fatto comunque una stagione più che memorabile. (si sa che conviene giocare al ribasso quando in gioco ci sono le nostre aspettative e si può rimanere delusi (se poi sia la cosa migliore da fare... non sono sicuro))

Il L.FC. non si è fermato né a dicembre, a febbraio o a maggio. Ha proseguito dritto per la sua strada, senza che nessuno riuscisse a dare una spiegazione adeguata al perché di quell'epifenomeno, inaspettato all'ennesima potenza. Un paio di giorni prima di quel "magico" 2 maggio 2015 mi ero deciso finalmente a buttar giù una tesina decente, seria e ben organizzata; e voi capite, insomma, io non è che sono uno che segue il calcio eccetera però questa storia del Leicester aveva fatto (ri)innamorare del calcio un po' chiunque, anche chi come me ha hobbi più raffinati come la Meditazione Trascendentale, il Misticismo Islamico, lo studio della Cabbala, la lettura dei grandi classici post-moderni dei vari DeLillo, D.F.W., Pynchon ed Ezio Greggio, l'apprendimento della sacra tecnica dello Sweep Picking, il lamentarmi su questo blog e lo studio dell'Epistemologia dell'Improbabile - e ho pensato che scrivendo una tesina sul Leicester e sul perché la storia della stagione di Premier League 2015-16 è nient'altro che un esempio pratico della filosofia di Popper (la filosofia pop di Popper, intendo, quella che si studia a scuola) avrei unito l'utile al dilettevole, perché avrei scritto di qualcosa che mi piaceva. La tesina è uscita una figata. Cioè, lo so di essere un narcisista incontrollabile ecc ma cavolo quanto ero e sono orgoglioso di quella tesina; credo che le ultime correzioni risalgano alla seconda metà di giugno, e non so perché ma mentre ci penso ho in mente questa immagine di me che gioco a mini-golf quando ormai il tramonto si affaccenda tra le nostre enigmatiche prealpi bergamasche, e a parte tutto era un periodo strano a metà tra la tensione per gli esami e il rilassamento dato dal fatto che non stavo studiando sicuramente abbastanza per il mio orale. Boh, a pensarci è tutto un po' strano, davvero, e avvolto dalla solita nostalgia che mi subentra quando ricordo eventi risalenti a non meno di venti giorni fa.

In breve: la storia del Leicester ha accompagnato praticamente tutto il mio ultimo anno di liceo, che è stato tutto tranne che felice e gaio per tante ragioni; una squadra piccoletta e (relativamente) insignificante, con probabilità di vincere il campionato = 0, finisce per beh vincerlo questo campionato e madonna contro le previsioni di chiunque, bookmakers giornalisti sportivi opinionisti allenatori del fantacalcio arbitri, nessuno aveva previsto nulla di tutto questo e non lo so, se uno deve trovare una morale in questa storia che è stupenda sarebbe tipo: "Nessun sogno è troppo grande", oppure anche: "Perché devi aver per forza torto solo se alcuni milioni di persone pensano così?" (ok questa l'ho rubata a Franco Zappa), oppure anche: "Anche i grandi esperti talvolta si sbagliano" con il corollario: "Il ché non li rende poi così esperti, forse", eccetera eccetera eeeeeccetera. Oggi questa specie di favola credo possa dirsi conclusa (e forse lo era già da diverso tempo, in realtà), perché il L.FC. ha esonerato il grande Claudio nazionale, e non c'è altro se non una grande tristezza per il destino di questa piccola squadra, passata dalle stalle alle stelle alle stalle in tre anni e divenuta il simbolo di un sacco di cose belle per ognuno di noi. Credo comunque che non sarò il solo a ricordare con una nostalgia infinita [tra l'altro Infinite Nostalgia o Infinite Melancholy sono due nomi papabili per il gruppo in cui suono] la gioia nel sapere che certi miracoli possono accadere, pur contro il parere unanime dei più intelligenti e acculturati e pagatissimi esperti di settore, e per tirare le somme questo Leicester è stato un modo bellissimo per ricordarci che gli eventi che ci accadono tutt'intorno sono tutt'altro che scontati e prevedibili e assolutamente non-sorprendenti - e se qualche volta lasciamo che sia il caos ad agire, esso potrebbe regalarci perle come quella del L.FC15-16.

Grazie di tutto Claudio.