About Dream Theater
2011-09-17
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I Dream Theater sono una delle formazione più "spinose" dell'intera scena metal degli ultimi 20 anni.  Nonostante il fatto che essi siano prog-metal, un genere tra i più colti e spesso adorato alla follia da persone con una preparazione musicale più avanzata, non vengono risparmiate critiche sul loro conto.

Esempio: il loro penultimo album (BC&SL) io lo ritengo un capolavoro della madonna, e scusatemi il termine. The Count Of Tuscany è secondo me una delle loro canzoni più belle, non dal punto di vista prettamente tecnico (nonostante sia una canzone difficilissima da imparare, ma non è, questo, il loro apice)  né dal punto di vista delle vendite,  che sono state comunque considerevoli.

Trovo che la maggior parte dei contestatori vogliano un nuovo Images and Words.  Ma, dico io, la musica progressive, lo dice la parola stessa, deve progredire! Non si può fare millemila album con lo stesso sound! I DT, infatti, sono passati da quel tipo di genere meno ostico da ascoltare e con intenzioni leggiermente più commerciali fino ad un suono dark, difficile da assimilare ad un primo ascolto (cosa che non è necessariamente un male, vedi i Tool) e con intenti meno commerciali (questo almeno nel loro sound). Tutto questo passando per le trame strutturate di Metropolis pt.2, la monolitica e monumentale Six Degrees of Inner Turbolence e la più tipicamente progressiva Octavarium.

I Dream Theater, pur restando in un ambito metal-sinfonico/progressive sono riusciti ad espandersi in più direzioni, con rari cambi di formazione (il più recente, si sa, l'entrata di Mangini al posto di Portnoy) e con un'originalità fuori dal comune.

Poi, diciamocelo, pure questa band ha dei difetti: la voce di LaBrie può non piacere, e sono anche d'accordo. Per alcuni risultano troppo monotoni e ripetitivi; la mia risposta è: andate ad ascoltare i giàcitati Tool e poi ne riparliamo. Ecc... ecc...

Però, obbiettivamente parlando, poc'altro gli si può contestare.  O almeno così la vedo io, se c'è qualcosa che mi sfugge ben venga qualcuno che me lo faccia notare, eh!